“Educare alla pace significa offrire a ciascuno la possibilità di mettere a disposizione degli altri le sue capacità e risorse affinché ognuno abbia la possibilità di vivere con dignità”
“La guerra nasce nei cuori dei piccoli quando li si educa a essere principi unici e li si esalta per un principato che esclude le ragioni dell’altro, i procedimenti dell’altro, le debolezze e i punti di forza dell’altro. Nasce così e si perpetua nella Storia dei popoli. La guerra è qui, nei nostri condomini, nei nostri giardini, nei giocattoli dei piccoli, nei cortili, in spiaggia, in montagna e tante volte nella nostra scuola dei piccoli quando non li aiuta a gioire delle proprie scoperte, a mediare i conflitti, a imparare a diventare maestri di sé stessi, quando li differenzia con scale di giudizio o parole giudicanti … La via della pace è fatta di scalini che andrebbero saliti ogni giorno insieme” (Claudia Fanti)
“La via della pace è fatta di scalini”. È un po’ così che ci immaginiamo il nostro impegno quotidiano per la pace: in salita perché non è detto che sia semplice, perché richiede costanza, ritmo, preparazione; fatto di scalini perché ogni piccolo passo ci permette di spostarci un po’ più in alto, di muoverci un po’ di più. Ogni passo compiuto da ciascuno di noi ci consente di realizzare azioni di pace più grandi, condivise; di attuare quel processo di trasformazione che coinvolge le nostre singole coscienze, ma che può originare una coscienza collettiva volta alla costruzione di luoghi, ambiti, percorsi, azioni di pace.
Papa Francesco esorta tutti, di qualsiasi confessione religiosa, a essere portatori di pace, a pregare e a mettere in pratica AZIONI che possano cambiare il mondo e renderlo un luogo di pace. Ci ricorda che Gesù saluta i suoi e dà il dono della pace: «Vi lascio la pace, vi do’ la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do’ a voi.” La pace che dà Gesù è una pace che ti mette in movimento: non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione.
La pace è feconda: basta un piccolo seme di pace, che si moltiplica e si diffonde.
La pace è costosa: costa fatica, sudore, lacrime e energia.
La pace è contagiosa: un “portatore sano” di pace riesce a portarla in mezzo agli altri con semplicità e gioia.
È proprio con lo scopo di contagiarci tutti a vicenda che vogliamo raccogliere tutte le nostre azioni di pace, le buone prassi educative, le buone azioni che ci vedono protagonisti di percorsi di pace nelle nostre giornate, a scuola, a riunione, a lavoro, nelle nostre comunità e in tutti i luoghi che solitamente abitiamo, che ci stanno a cuore e in cui proviamo a fare del nostro meglio.
Questo spazio è interamente riservato a voi, potete raccontare, fotografare, scrivere, disegnare, riprendere, registrare con qualunque strumento vogliate le vostre AZIONI DI PACE e provare a contagiare il mondo.
In piedi costruttori di pace!