Viviamo un momento storico duro, proprio per il rischio che la violenza nelle relazioni tra persone e nazioni appaia ineluttabile, proprio per questo è il momento di ricordare il sogno di B.P. di attivare un processo di affratellamento che abbracci il mondo intero. E sulla scia di questo sogno che il Settore Giustizia, Pace e Nonviolenza ha cercato di attivare una serie di azioni educative per rispondere alla vocazione dello scautismo di lottare per la felicità altrui, vincendo l’indifferenza verso chi in questo momento muore e soffre di più, a causa delle armi e delle ingiustizie.
Abbiamo cercato di mettere a frutto la capacità generativa dell’esperienza scout, che fa crescere nelle ragazze e nei ragazzi che ci sono affidati e nei capi la fiducia nel bene, avendo la volontà che questi percorsi non siano solo “belle esperienze”, ma che generino quella novità capace di cambiare la storia delle comunità in cui si è immersi nella vita quotidiana . In questo, ci siamo lasciati guidare sia dalle Azione Prioritarie Regionali che dal documento “Artigiani di pace”.
“Forse potrà sembrare una forzatura, ma io considero che il discorso sulla educazione alla pace è il crinale, o se preferite la peripezia decisiva su cui ogni movimento si gioca la sopravvivenza.” questo scriveva don Tonino Bello e questo abbiamo cercato di attuare nelle azioni messe in atto in quest’anno convinti che la cultura della pace si realizza attraverso la promozione della giustizia sociale, con particolare attenzione ai temi della nonviolenza, del consumo critico, della legalità, dei principi costituzionali, dell’impegno politico, della cura del creato e dell’accoglienza, per questo abbiamo continuato la nostra collaborazione con la Rete dei comitati per la pace di Puglia e con la Rete pace e disarmo, abbiamo incontrato alcuni clan che hanno svolto capitoli sui temi della pace e della giustizia, interagito con alcune zone che hanno camminato sull’essere Artigiani di Pace e incontrato un branco durante le vacanze di branco.
Con la branca L/C abbiamo continuato a collaborare sul campetto di piccole Orme “I tesori del Lago” e abbiamo progettato e realizzato con la pattuglia L/C e il settore competenze un webinar destinato all’Area L/C ” Viaggio al Cuore della Terra” sulle relazioni e la creatività. Con la branca E/G abbiamo progettato un campetto di specialità sui temi della pace e della giustizia sociale, “A Impatto EG”, su terreni confiscati alla criminalità organizzata e gestiti dalla cooperativa “Semi di Vita” di Valenzano. Con la Branca R/S abbiamo posto le basi per la progettazione nel prossimo futuro di un cantiere RS, in collaborazione con il settore nautico.
Abbiamo dedicato uno spazio del nostro sito regionale alla raccolta di buone prassi di educazione alla pace e alla nonviolenza.
In occasione dell’arrivo della Luce di Betlemme – Luce di Pace sul territorio regionale abbiamo invitato capi e ragazzi a continuare a “chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade”, chiedendo ai gruppi che accoglievano la Luce di pensare ad un’azione di pace sul proprio territorio, convinti che questo è il tempo in cui dobbiamo accrescere la capacità dei costruttori e delle costruttrici di pace di contrastare i discorsi di guerra che hanno invaso le televisioni, con discorsi di pace sempre più competenti, approfonditi e credibili.
Due momenti hanno segnato quest’anno di impegno, la partecipazione ad Arena di Pace a Verona con papa Francesco e tutto il Movimento non violento e la partecipazione alla Route Nazionale delle Comunità Capi.
Ad Arena di Pace, come delegati AGESCI, insieme a persone, associazioni, movimenti, reti attive nella costruzione della pace in tutte le sue forme attraverso la non violenza, ci siamo confrontati sin dal mese di marzo in cinque tavoli tematici, riflessioni che ci hanno condotto alla due giorni nazionale di Verona dove abbiamo posto le basi per intraprendere un cammino comune verso obiettivi concreti di giustizia, democrazia e pace, partendo dal nostro impegno quotidiano. Il nostro sguardo, in questo tempo di lavoro e confronto, è stato rivolto all’ambiente, alle vittime di guerre, violenze, soprusi, sfruttamento, violazioni dei diritti fondamentali, mafie, migrazioni forzate. Abbiamo sottolineato che la pace non è solo assenza di guerra, ma è disarmo, democrazia, giustizia, diritti, cura della casa comune: la pace è uno stile di vita personale e collettivo.
Il nostro impegno è proseguito nella Route Nazionale delle Comunità Capi dove, in collaborazione con la pattuglia nazionale GPN e gli altri incaricati regionali al Settore, abbiamo entrambi progettato e tenuto un laboratorio per i capi nell’area Luna Park “La pace si impara, si racconta, si gioca” e moderato (Valentina) una tavola tematica di “confronti” sull’educare alla pace con ospiti Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana e John Mpaliza, attivista per i diritti umani. È stata occasione propizia per approfondire i temi del conflitto e della comunicazione non violenta.
In questi tempi di conflitto, mentre cresce il dolore sociale e si aggravano le crisi economiche, ambientali, politiche e umanitarie, tutti siamo chiamati a sviluppare la nostra capacità di cura degli altri, partendo dai più bisognosi, dai più fragili e dai più piccoli, allargando il nostro sguardo e la nostra preoccupazione all’intera famiglia umana e al pianeta che ci accoglie. Solo attraverso questo prezioso lavoro quotidiano con il contributo di ogni persona, sarà possibile rispondere al bisogno umano primario della pace.
Pace è un modo di vivere insieme agli altri in armonia con la natura, gli animali e l’ambiente. per questo la prospettiva è di lavorare in quest’ambito educativo di riferimento per sostenere la crescita di nuove generazioni di cittadini globali mossi da valori di giustizia, pace, solidarietà, inclusione e cooperazione, consapevoli che le loro azioni individuali e collettive hanno un impatto nel mondo, stimolando in loro il senso di responsabilità.
“Pace vuol dire imparare a vivere promuovendo il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni persona, riconoscendo e valorizzando le diversità” in quest’ottica vogliamo iniziare un percorso affinché in ogni Zona possa esserci un incaricato al settore in modo da creare un gruppo di lavoro che incida sui territori, convinti che l’educazione è lo strumento della pace e della solidarietà, e che sia necessario creare spazi di promozione di stili di vita sani e patti di convivenza per rinsaldare la relazione con l’altro.
Valentina Depalma – Pasquale Marino Grandioso
Incaricati Settore Giustizia Pace e Nonviolenza AGESCI Puglia