Prendete l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio
e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove.
State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia,
e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace.
Tenete sempre in mano lo scudo della fede,
con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno;
prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.
Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito”.
L’avventura di uno Scout inizia sempre con una parola: Prometto!
Promettere è per noi una questione d’onore basata tutta nel meritarsi la fiducia del prossimo, giorno dopo giorno. È un impegno costante e quotidiano nel fare sempre e in ogni circostanza del proprio meglio.
La Promessa sin da subito acquisisce per ogni ragazzo e ragazza che la pronuncia, un significato profondo che ci impegna a essere sempre dalla parte dei più deboli, a lottare contro l’ingiustizia, a essere costruttori di pace e tessitori instancabili di reti di solidarietà e di fraternità.
La Promessa dunque, è per ogni guida e ogni scout quel patto indissolubile che si stringe dinnanzi a Dio, con noi stessi e con la comunità di appartenenza e che non si scioglie mai, nemmeno quando ci allontaniamo dallo scautismo.
È una consapevolezza crescente la Promessa, che cammina e matura in noi e nel tempo influenza il nostro essere uomini e donne di questo mondo. “Una volta scout, per sempre scout” (B.P.)
Nasce quindi, proprio da questo sentire comune la tradizione diffusa, di rinnovare la propria promessa il 23 Aprile, giorno in cui la Chiesa festeggia San Giorgio.
E’ San Giorgio dunque, quel Cavaliere medioevale dal cuore coraggioso e dall’animo sincero e leale, sempre pronto a sconfiggere il male che è per noi scout cristiani, esempio da imitare e da testimoniare.
Oggi un drago invisibile e malvagio ci costringe a “restare a casa”, a non farci godere della bellezza della natura, dello sguardo e del sorriso dei nostri ragazzi o del profumo di un fuoco.
Tutto questo però non impedirà di vivere le nostre tradizioni e di sentirci, oggi più che mai uniti, parte della “grande famiglia scout” e fratelli e sorelle di ogni altro uomo e donna del mondo.
Sarà un rinnovo speciale quest’anno che risuonerà nell’area come una preghiera comune al Signore, affinché ci dia forza e coraggio per sentirci ancora una volta Suoi degni cavalieri, capaci di sorride e cantare nonostante le difficoltà del momento.
A pensarci bene però i veri San Giorgio, oggi, sono tutti quei medici, infermieri, volontari, negozianti che indossando un’armatura semplice come può essere un camice bianco, una mascherina, un grembiule da bottega svolgono con passione e professionalità il loro lavoro. Sono tutti i nostri amici i nostri famigliari che con coraggio e tenacia lottano la loro personale battaglia contro un insolito e minuscolo drago.
A tutti loro, Cavalieri di questo tempo, rivolgiamo la nostra preghiera e il nostro grazie.
A tutti voi, Buon San Giorgio e buona strada.
… Dinnanzi a voi mi impegno sul mio onore
E voglio esserne degno per te o Signor…