Gli alberi, con la loro saggezza silenziosa e la loro connessione con la terra, sembrano essere depositari di risposte profonde. Simboleggiano stabilità, crescita e armonia con la natura. C’è una sensazione di pace nel pensare che, quando non riusciamo a capire il mondo, possiamo rivolgerci a ciò che è sempre lì, come gli alberi, per trovare una sorta di conforto o risposta…

C’è una voce che sale dal bosco: è quella di un vecchio albero che vive lì da sempre, e adesso vuole dire la sua. Perché le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano.”

(Stefano Mancuso, “La tribù degli alberi”)

Con queste parole si è aperto il Consiglio Regionale dell’anno associativo appena trascorso (il 2024), cercando di associare una tipologia di albero ai Capi di ciascuna Zona, ciascuno con la propria storia, le proprie tradizioni, i propri percorsi, legati ad un territorio, vasto e variegato quale è la nostra Regione.

Richiamando l’immagine della foresta come metafora di comunità viva e interconnessa, ci siamo identificati nell’ulivo, albero simbolo di pace, che ha radici solide e forti; nel fico, albero accogliente che fa ombra e porta frutti dolci; nel ciliegio, albero forte ma che produce frutti e fiori delicati; nella vite, che per portare frutti ha bisogno di essere curata nei tempi giusti e la sua solidità è data dall’intreccio dei tralci; nel fragno, albero alto che cerca la luce e dà frutti ogni due anni; nella quercia, albero forte e solido; nella betulla, albero flessibile che si piega ma non si spezza.

Proprio come gli alberi che collaborano tra loro sottoterra, nel corso dell’anno associativo, i nostri Capi hanno messo in luce il loro carattere ed hanno mostrato una profonda capacità di sostegno reciproco, alimentando il terreno fertile della nostra Associazione.

Quindi, questa relazione vuole riflettere sul percorso fatto, offrire uno sguardo a ciò che abbiamo vissuto, e orientarci verso il futuro.

È stato un anno di crescita, di sfide e di scoperte, in cui abbiamo continuato a camminare insieme con l’obiettivo di formare giovani consapevoli e Capi sempre più attenti alle esigenze del loro tempo e del loro territorio.

È stato un anno in cui abbiamo potuto sperimentare anche il valore della fragilità e della solidarietà, temi che hanno pervaso la vita Scout della nostra regione. Come espresso nella recente Route Nazionale delle Co.Ca. da Don Andrea Turchini, dobbiamo essere una generazione “felice di accogliere l’umanità fragile per trasformarla e lasciarsi trasformare“. Questo principio è stato vissuto dai nostri Capi in molte forme: nei campi, nelle attività di servizio, nel supporto offerto dalle strutture, nella resilienza di chi ha continuato a servire nonostante il peso di una realtà sempre più complessa.

È stato un anno in cui abbiamo cercato nuove ispirazioni ed energie proprio nella “foresta”. Abbiamo trovato nella Comunità (lo staff, la Co.Ca., il Comitato, il Consiglio) e nella spiritualità la forza per evolverci, per essere sempre più capaci di rispondere alle nuove sfide che il contesto sociale ci presenta.

Anche noi, ci studiamo, ci somigliamo, ci aiutiamo ….

Ci studiamo ogni volta che ci confrontiamo, ci verifichiamo e ci formiamo. In particolare, il lavoro di quest’anno è stato orientato a formare allo stile educativo necessario a favorire i processi di partecipazione, rappresentanza e contribuzione perché l’educazione, oggi più che mai, si trova ad affrontare sfide complesse e trasformazioni rapide. In un mondo in continua evoluzione, segnato da innovazioni tecnologiche, cambiamenti culturali e incertezze globali, l’educazione rappresenta un terreno fertile per coltivare futuro. Il momento principe per questo lavoro, avrebbe dovuto essere l’occasione formativa prevista nel corso della scorsa Assemblea regionale autunnale. Come tutti sappiamo, il momento non è stato realizzato.

L’errore organizzativo dello scorso anno ci ha insegnato che la vera forza risiede nella capacità di guardare alle fragilità come opportunità di crescita. Ne faremo tesoro.

Ci somigliamo perché sentiamo forte il richiamo a prenderci cura di noi stessi, delle nostre comunità e del mondo che abitiamo mediante scelte responsabili e sostenibili. Agire in modo consapevole e sostenibile non solo contribuisce alla nostra salute, ma favorisce anche la conservazione delle risorse per le generazioni future e rafforza la solidarietà all’interno delle comunità territoriali in cui viviamo. A tal proposito, in risposta alla specifica APR, era stato progettato e programmato un modulo formativo sulla sostenibilità ambientale, ma la mancanza di adesioni non ne ha permesso la realizzazione.

Responsabilità, Sostenibilità, Progettazione, Sperimentazione e Collaborazione sono solo belle parole utili ad arricchire i progetti o le relazioni di fine anno? È imprecisa l’individuazione del bisogno o sbagliata la risposta all’esigenza manifestata? Qual è la strada da seguire per evitare di sprecare risorse e tempo?

Ci aiutiamo e crediamo fortemente che questo aiuto possa passare solo attraverso il consolidamento di relazioni significative tra strutture che insieme dialogano, che insieme elaborano, che insieme costruiscono il pensiero della regione.

Le relazioni tra i Capi, come in ogni comunità, possono diventare complesse a causa delle differenze di visione, personalità e ruoli.  Proprio questa consapevolezza aveva spinto il Comitato regionale ad ideare una occasione di confronto in cui favorire un approccio orientato al dialogo, alla comprensione, all’analisi distesa delle problematiche e ad una gestione consapevole dei conflitti.

L’occasione era ghiotta per instaurare una comunicazione aperta, per rafforzare insieme la coesione tra le diverse strutture.

INSIEME… e da buoni amici, bevendo una birra, per raccontarci dove siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare, scambiandoci idee, sogni, progetti.

Allora, ci vediamo per una birra? Chi ha voglia di incontrarsi per una birretta? Il Comitato offre una birra, chi ci sta? Ma questa birra com’era?

Tutte domande rimaste senza risposta. Così, l’occasione di dialogo si è trasformata in un silenzio profondo.

Perché? Come si può costruire relazione senza incontro? Qual è l’impegno richiesto per superare il silenzio?

Si studiano, si somigliano, si aiutano” racchiude l’essenza del modo in cui gli Scout pugliesi progettano il loro percorso di crescita!

Conoscenza reciproca, condivisione di valori comuni e l’aiuto costante, sono le fondamenta per costruire una comunità forte, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro.

Dobbiamo ricercare con ogni forza questo spirito di collaborazione, solo così potremo arricchirci personalmente, potremo creare un impatto positivo sulla società e sui territori in cui operiamo e, soprattutto, potremo rendere le nostre Comunità Capi luoghi sempre più accoglienti e capaci di educare con amore.

Stefania CastellanoAntonio Intini e don Andrea Mortato

Responsabili Regionali  AGESCI Puglia