Relazione Comitato 2022 – 2023 – Branca E/G

BRANCA E/G

Mariachiara e Andrea

Incaricati regionali alla Branca E/G

Giunti al termine di questo anno associativo, una nota fortemente positiva che sentiamo di dover sottolineare è l’aver finalmente completato quel percorso di ripresa che ci ha consentito di incontrare e incrociare, lungo il nostro cammino, volti e storie di ragazzi e capi, ritornando a vivere intensamente relazioni autentiche.

Per farlo è stato necessario investire sul valore del tempo e dell’attesa con i quali si costruisce una relazione. Sappiamo che le relazioni umane richiedono tempo: tempo nel generare, nell’aver cura, nel lasciare all’altro il tempo per crescere, sperimentare, conoscere, esplorare. Tempo che significa, quindi, attenzione, interesse per l’altro e quindi centralità del prossimo. Tutto ciò fa la differenza e rende speciale una relazione. 

Quanto appena scritto abbraccia tutto l’anno associativo vissuto dalla nostra Branca, perché è stato un anno nel quale tutti i capi che hanno scelto di mettersi in gioco a supporto delle azioni di programma lo hanno fatto dando valore al tempo investito con i nostri ragazzi, lavorando con particolare attenzione sull’aspetto relazionale. 

Per questo motivo, vogliamo ringraziare, oltre la Pattuglia, gli IABZ E/G anche tutti i capi che con pazienza e dedizione, si sono rimboccati le maniche, accogliendo sia i momenti più frenetici sia i compiti più impegnativi; ci hanno aiutato a camminare durante tutto l’anno attraverso un confronto sereno e costante, aperto alla condivisione di idee, perplessità ed esigenze reciproche, sottolineando ancora una volta che i frutti più belli sono quelli che nascono dal lavoro di squadra. 

Sulla scia del lavoro iniziato negli anni precedenti, quest’anno è stato posto un altro importante tassello per l’azione “Viviamo in Zona il Campo capi squadriglia”. Lavorando a stretto contatto con gli IABZ abbiamo cercato di migliorare ulteriormente l’offerta educativa di questo campo, che accompagna da quasi un decennio i nostri capi squadriglia nella rilettura della loro esperienza in reparto. Come suggerito lo scorso anno, abbiamo cercato di affiancare in modo ancora più pratico e concreto tutti i campi inserendo all’interno di ogni campetto un membro di Pattuglia che, dalla lettura delle verifiche, ha rappresentato un importante supporto. L’esperienza vissuta ha rappresentato un momento di crescita educativa (per i ragazzi), formativa (per i capi) molto importante. Tante sono le osservazioni utili giunte a noi attraverso le verifiche, con le quali cercheremo di capire su quali aspetti lavorare in vista del prossimo anno. 

La seconda azione presente sul nostro programma riguardava i Campi di Specialità per i quali è in atto un percorso di revisione e riscrittura (per alcuni cds), condivisa con capi campo e staff, dei campi di specialità. Nello specifico in due campi si è dato il via a collaborazioni e cambiamenti importanti: “Atleti senza barriere” in collaborazione con i Foulard Bianchi, “Be careful: scout attack” in collaborazione con il Settore protezione civile. Grazie alle verifiche ricevute dai ragazzi e dagli staff siamo già al lavoro per proseguire in questo percorso di ristrutturazione dei nostri campetti, con l’intento di rispondere in modo sempre più puntuale ai bisogni delle nostre guide e esploratori. 

Aspetto fondamentale di questa azione, che ha consentito di lavorare profondamente sulle relazioni con capi e ragazzi, è stato l’evento Maestri di Specialità, organizzato nuovamente su base regionale. Riviverlo in questo modo, anche se è stato sicuramente più impegnativo a livello logistico, ha consentito uno scambio di esperienze tra esploratori e guide che va oltre la semplice condivisione di competenze acquisite negli anni di reparto e che i maestri scelgono di mettere a disposizione del prossimo. 

Altro ”grande ritorno” in questo anno associativo è stato l’evento Guidoncini in Fiera, vissuto a livello regionale. Ripartire è stato faticoso, e tante sono state le osservazioni costruttive, condivise da parte dei capi, che ci consentiranno di migliorare i vari aspetti educativi che ruotano attorno a questo evento. Un aspetto che pensiamo sia in comune tra tutti coloro i quali in qualche modo sono stati coinvolti in questo evento è che un momento del genere rappresenta una carica di entusiasmo per tutti i ragazzi ma soprattutto per tutti i capi, che decidono di mettersi in gioco per la realizzazione di GnF. Vedere lo spirito con il quale guide e esploratori si mettono all’opera per pensare, realizzare e poi condividere le loro imprese e i loro percorsi con gli altri è qualcosa che va fuori ogni ordinaria immaginazione. Accanto a tutto questo, grazie al lavoro svolto dai ragazzi, abbiamo avuto la possibilità di osservare che il livello di competenza mostrato da parte di molte squadriglie necessità di una forte iniezione di qualità. Noi capi abbiamo il dovere di fornire loro occasioni di crescita, ma per farlo sappiamo bene che dobbiamo essere noi i primi a voler crescere nel nostro essere competenti. A tal proposito, in collaborazione con il Settore competenze, cercheremo di fornire sempre più occasioni di formazione che consentano di ampliare il proprio bagaglio di competenze ma soprattutto comprendere pienamente il senso educativo che vi è dietro ogni tecnica scout. 

Uno degli aspetti osservati durante lo scorso anno associativo era la difficoltà da parte dei capi nel far passare ai propri ragazzi l’importanza di vivere un evento proposto dalla Branca, non come semplice curiosità, ma come un’esperienza fondamentale da inserire all’interno del proprio sentiero. Per questo, accanto a tutto il lavoro ordinario che ogni anno portiamo avanti con tutti i capi, con la Pattuglia, abbiamo provato a supportare tutte le Co.Ca. dando loro la possibilità di conoscere, attraverso il gioco JumEnGi, gli eventi proposti dalla Branca E/G (e i loro obiettivi) per farli diventare parte integrante delle opportunità a disposizione dei ragazzi lungo il loro cammino di progressione personale. Al momento non abbiamo un ritorno concreto e completo di quella che può essere stata la riuscita di questa azione, ma da quello che abbiamo vissuto concretamente attraverso gli eventi, ci sentiamo di dire che tante Co.Ca. probabilmente lo hanno sperimentato, giocando insieme! Ovviamente non c’è una scadenza entro la quale poter giocare, e se tu capo che stai leggendo questa noiosissima relazione non lo hai ancora fatto, blocca tutto e organizza una partita con la tua Co.Ca!!!

A seguito del percorso che la nostra Branca vive ormai da anni sui brevetti di competenza, quest’anno, dopo la modifica al regolamento metodologico, che ha riguardato alcuni brevetti (tra i quali quelli di ambiente acqua) e in riferimento alla Raccomandazione N. 09/2022_mag (Assemblea primaverile 2022), è stato avviato un percorso di osservazione e raccolta dati in merito alle specialità individuali, attraverso il coinvolgimento di alcuni reparti sentinella (Osservatorio sulle specialità). 

Tale osservatorio, costruito in stretta collaborazione con il Settore nautico, proponeva delle domande, a capi e ragazzi, con l’obiettivo di provare a capire quale fosse il livello di conoscenza dell’ambiente acqua, che tipo di scambi ci sono (quando ci sono) tra reparti terresti e reparti nautici e altri aspetti riguardanti il mondo delle specialità e dei brevetti in generale. Analizzando le risposte pervenute è possibile affermare che la conoscenza da parte dei capi riguardo le proposte dell’ambiente acqua anche legate a brevetti, specialità e eventi in genere, è scarsa. Rappresenta una condizione eccezionale il promuovere all’interno del proprio reparto l’ambiente acqua. Ci teniamo a sottolineare che questa è solo una primissima fase di quella che è un’analisi che prenderà piede anche a livello nazionale; quindi, pensiamo possa risultare affrettato e soprattutto fuorviante trarre delle conclusioni definitive da questi primi dati. 

Per quanto riguarda il supporto diretto alle Zone, c’è stata l’occasione di lavorare con alcune di loro impegnate nella preparazione di momenti formativi con i loro capi. Purtroppo per motivi logistici o di tempo (sovrapposizione di impegni associativi o altro) non siamo riusciti a partecipare fisicamente a questi incontri. 

Ultimo passaggio importantissimo presente all’interno del nostro programma era il Jamboree 2023, vissuto dai nostri ambasciatori durante l’estate. Questo percorso è iniziato quasi due anni fa, quando i nostri ragazzi hanno scelto, insieme ai loro reparti e ai loro capi, di lanciarsi in questa avventura.

Durante quest’anno abbiamo provato ad accompagnare al meglio gli ambasciatori e lo staff, che avrebbero vissuto questa splendida avventura, non solo “seguendo” le loro attività ma anche cercando di essere parte attiva di un percorso di crescita che erano chiamati a vivere. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di far capire loro l’importanza di quello che avrebbero vissuto e soprattutto di quello che era l’interesse nato intorno al loro reparto di formazione (Atomi luminosi).

Siamo consapevoli del fatto che ora ha inizio una fase ancora più importante delle precedenti: il “ritorno”. Sarà importantissimo gestire al meglio tutto il patrimonio di emozioni, competenze e relazioni che i nostri ambasciatori hanno riportato nel loro zaino dopo un evento del genere.

Accanto a tutto questo, a livello nazionale è stato un anno che ci ha visti impegnati sulla conclusione (e l’inizio) del percorso legato a Emmaus attraverso il convegno vissuto a Loreto. 

Come sappiamo, successivamente, anche a livello regionale abbiamo provato ad avviare un percorso legato a Emmaus attraverso il convegno “Le sfide per le Capo e i Capi a partire dal Convegno Emmaus AR”. Tale convegno ha rappresentato un’occasione importante per tutti noi capi, chiamati a metterci in gioco con modi e ruoli differenti. La stretta collaborazione con IABZ e formatori, per organizzare l’animazione dell’evento, ha dato la possibilità a tutti noi di lavorare ulteriormente sulle relazioni forti da creare e fortificare a tutti i livelli. La scelta di far partecipare i capi in modo attivo ha favorito momenti di confronto concreti basati su esperienze vissute a pieno. Sicuramente tante erano gli aspetti che si sarebbero potuti organizzare o gestire in modo differente. Abbiamo fatto tesoro di tutte le osservazioni condivise con l’augurio di poter proseguire in Zona il percorso intrapreso a livello nazionale e regionale. 

Sempre dal livello nazionale, il grande gioco di “2030imprese, giunto al suo secondo anno di realizzazione, ideato per educare e sensibilizzare gli E/G e i capi alla cura del creato e alla sostenibilità ambientale e non solo, ha visto la partecipazione di diverse squadriglie della Puglia. Probabilmente le diverse opportunità fornite dai vari livelli associativi e i tanti impegni non hanno permesso una maggior diffusione del gioco tra i reparti della nostra regione. 

Per il prossimo anno vorremo provare, in maniera più incisiva, a far comprendere che questo grande gioco non rappresenta “qualcosa in più”. Per le squadriglie e i reparti che lavoreranno sulle specialità di squadriglia o in generale sulle imprese, tutto questo è un’opportunità per lavorare in modo più mirato sulla sostenibilità e per far conoscere agli scout di tutta Italia la bellezza dei sogni che i nostri ragazzi riescono a realizzare!

Infine, grazie al lavoro del Settore nautico, è ripartito l’appuntamento che riunisce tutte le squadriglie desiderose di avventurarsi nell’ambiente acqua attraverso la costruzione di un’imbarcazione: rE/Gatiamo. Tale evento ha rappresentato un’occasione importante di ripartenza. Ci ha permesso di mettere a fuoco tutti gli aspetti sui quali lavorare per rendere questo ambiente sempre più presente all’interno dei nostri reparti.

Il programma regionale nasceva con l’intento e la speranza di “perdere tanto tempo per la nostra rosa” al fine di renderla sempre più importante. Crediamo che durante quest’anno associativo siano stati fatti tanti passi importanti, passi che hanno ridato entusiasmo dopo un tempo complesso, passi che hanno accolto, rafforzato e costruito qualcosa di nuovo. Ogni passo compiuto aveva una direzione e uno scopo ben precisi: entrare in relazione con il prossimo. 

Sono ancora tanti i passi da progettare e da fare tutti insieme. L’ascolto dei capi e dei ragazzi, anche e soprattutto attraverso voce dei nostri IABZ, ci porterà probabilmente a vivere delle avventure che ci consentiranno di lavorare sulle competenze e sull’intenzionalità educativa che deve sempre accompagnarle. 

Siamo certi che la strada imboccata è quella giusta. Se così non fosse, siamo altrettanto certi che tutti voi non esitereste un secondo a darci una mano per aggiustare il tiro. 

Ancora una volta grazie!