BRANCA R/S
Tania, Antonio, Don Michele
Incaricati e Assistente Ecclesiastico regionali alla Branca R/S
Nell’individuazione delle azioni di programma della Branca R/S per l’anno appena trascorso, insieme agli IABZ, abbiamo scelto di puntare alla cura (già evidenziata attraverso l’individuazione delle APR) dei capi e quindi dei rover e delle scolte pugliesi, a partire dalla vocazione del capo stesso ad accompagnare i ragazzi attraverso la progressione personale nel percorso di crescita e autodeterminazione.
“Le sfide per le Capo e i Capi a partire dal Convegno Emmaus AR” è stata, per noi, l’occasione di “vivere, incontrare, raccontare e raccontarsi, generare” nello stile proprio dello scautismo, di chi sta insieme sulla strada e di ascoltare i capi clan che con entusiasmo si sono giocati in questa esperienza desiderosi di voler cogliere al meglio il senso della proposta. L’obiettivo era quello di allenarci ad un cambiamento di mentalità che mette al centro di ogni esperienza l’incontro, la rilettura della propria vita. Una proposta per cogliere al meglio il senso del mandato ereditato dal convegno Emmaus di Loreto. Un lavoro costruito a più mani, ideato dalla collaborazione di quadri e formatori presenti a Loreto con la Pattuglia R/S e animato insieme a IABZ e formatori della Branca, che ha permesso di allargare gli orizzonti per garantire ad ognuno un’esperienza vera e significativa.
Abbiamo avuto modo di cogliere l’esigenza, da parte dei capi, di approfondire la maniera di valorizzare gli strumenti della Branca nell’incontro con la Parola. Abbiamo colto il desiderio di impostare ogni percorso partendo dalle comunità capi, dalla testimonianza e dalla voglia di mettersi in cammino che a cascata si riflette sul percorso dei rover e le scolte che si giocano in un sentiero fatto di scelte.
Sicuramente, faremo tesoro delle osservazioni e degli stimoli pervenuti in sede di verifica, al fine di garantire un supporto che aderisca al meglio alle esigenze dei capi, poiché riteniamo che l’evento del 12 febbraio, proposto all’interno del programma regionale, sia un punto di partenza e che, come ricordava Padre Del Riccio, la strada è ancora in divenire.
Come Incaricati alla Branca, abbiamo accolto ogni invito ricevuto dagli IABZ come opportunità preziosa per incontrare i capi di Branca R/S in diverse Zone della Puglia che hanno scelto di approfondire lo strumento della progressione personale con la volontà di accrescere la competenza e l’intenzionalità educativa, nell’individuazione di esperienze da condividere con i rover e le scolte dei propri clan/Fuoco e con i novizi, con lo scopo di valorizzare il significato che il servizio, la strada e la comunità occupano nello spazio e nei tempi della vita di Branca.
In questi momenti di confronto e scambio reciproco, abbiamo raccolto sensibilità, opportunità, buone pratiche, difficoltà e fragilità di capi e ragazzi. L’aspetto sul quale tutti ci siamo trovati d’accordo è stata l’importanza del tempo da “perdere” per vivere esperienze significative, per spenderci nella relazione capo/ragazzo, per consentire una rilettura consapevole e permettere ai processi educativi di essere rispettosi delle singolarità di ciascuno.
Una tappa importante di questo percorso è stata la giornata di confronto tra Pattuglia, IABZ e capi degli eventi per ragazzi di Branca R/S, incontro in cui abbiamo potuto cogliere l’arricchente apporto professionale della dr.ssa Stefania Monopoli che ha messo a nostra disposizione le proprie competenze ed esperienze di assistente sociale, formatrice e pedagogista ponendo l’attenzione su alcune letture rispetto al mondo dei giovani e degli adulti. Dalle riflessioni significative condivise durante la giornata stessa, dalla rielaborazione arricchita dal pensiero della Pattuglia, è nato un documento che aiuta a riflettere, oggi, sul tema della progressione personale (link)
Dando seguito al percorso vissuto lo scorso anno #benépossibile, all’agorà regionale e all’impegno che ne è scaturito attraverso la mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale, a diffondere e concretizzare l’appello di collaborazione “Rete di protezione che si allarga intorno alle persone fragili di Puglia”, abbiamo più volte durante l’anno insieme agli IABZ R/S monitorato i territori e invitato i capi R/S a valorizzare e animare il rilancio del servizio nello stile dell’appello “Chiamami per nome” nello specifico delle realtà delle diverse Zone, ponendo attenzione alle nascenti esperienze di servizio e provando a generare strade nuove anche attraverso la proposta di laboratori regionali nati da peculiarità, bisogni, ricchezze e testimonianze di alcuni territori delle nostre Zone.
Così ciascun EPPPI proposto si è innestato in un luogo significativo della nostra regione, potendone cogliere potenzialità, risorse, conoscenze e valorizzando la valenza politica delle scelte, della partecipazione e delle azioni rispetto al territorio stesso. Crediamo che tali esperienze siano state significative per i singoli R/S che vi hanno partecipato e ci auguriamo, di ritorno, lo siano anche per le comunità di appartenenza di ciascuno. Abbiamo a cuore che sempre più rover e scolte abbiano l’opportunità di vivere queste esperienze significative e che la partecipazione ad un evento di progressione personale sia l’occasione per giocarsi da protagonisti affinché l’efficacia educativa, a cui lo strumento stesso risponde, possa avere maggiore valenza. La lettura che è scaturita dagli staff di campo è molto incoraggiante rispetto agli anni precedenti. È stato evidente quanto i clan abbiano ricominciato a fare esperienza di servizio, a vivere sulla strada, ma probabilmente fanno un po’ più di fatica a sentirsi protagonisti delle scelte e dall’agire politico in favore del bene comune. Quello che invece appare ancora un nodo arduo da sciogliere è la difficoltà e il timore che i ragazzi manifestano nel compiere le scelte verso la Partenza.
A margine dell’anno trascorso, crediamo sia importante soffermarci sul senso del “partecipare”, considerato dal punto di vista dei capi e da quello dei ragazzi e vorremmo condividere alcuni interrogativi che possano accompagnarci nel nostro servizio in Branca R/S: lo stile della partecipazione di noi capi all’interno delle vite dei ragazzi, che forma ha? Come è vissuto? Noi “partecipiamo” alla loro crescita: spendiamo tempo per conoscerli ed entrare in maniera consapevole dalle porte che ci lasciano aperte?
Rispetto alle difficoltà che spesso caratterizzano le vite dei clan nel passare dall’idea all’azione, probabilmente i rover e le scolte hanno bisogno di sentire l’appartenenza che passa attraverso l’esperienza vissuta, una vita che si lascia toccare per essere partecipe dei processi. C’è bisogno di sentirsi parte di un cambiamento, di vivere il senso di responsabilità: come aiutare i ragazzi ad “abitare” i processi della proposta scout qui e ora?
L’esperienza raccolta attraverso la narrazione di capi e ragazzi ci porta a ricollocare il servizio al centro di tutta la vita di Branca e da tali esperienze scaturisce tutto il resto: il senso di responsabilità, il desiderio di mettersi sulla strada, lo spirito di una comunità che si stringe intorno ai valori sperimentati e ai bisogni letti per darne risposta, l’impegno politico, la necessità di fare delle scelte consapevoli. Sperimentare il servizio chiama ad “essere” sulla strada, a collocarsi nello spazio e nel tempo dove si forma una comunità in ricerca.
Crediamo che stando al fianco di rover e scolte, nel loro cammino di autodeterminazione, sia fondamentale la cura che dedichiamo per favorire la rilettura continua di ciò che le esperienze vissute, alla luce della Parola, dicono alla vita di ciascuno e di quanto l’esperienza diventi determinante per imparare a scegliere, in maniera graduale, sempre protesi verso nuovi orizzonti. Auspichiamo che, resi abili a questo processo, i rover e le scolte potranno arrivare in maniera più serena a cogliere il senso della scelta sulla strada della felicità, con lo stile del pellegrino, alla ricerca costante della propria vocazione.