Lettera di saluto di fine mandato di don Martino Mastrovito

Bari, 5 giugno 2018

Carissimi capi,

eccoci a fine del mio mandato come Assistente Ecclesiastico della nostra Regione.

Quattro anni orsono, fui ben lieto di accettare la richiesta della disponibilità per questo “servizio” associativo .

Sono cresciuto nell’associazione e anche grazie all’associazione, pertanto la mia gioia si completa nel aver riscoperto questa responsabilità all’interno della nostra famiglia pugliese.

Le virgolette poste alla parola “servizio” intendono il piacere e l’onore di svolgerlo, altri sono i servizi che davvero ti fanno sentire la fatica della diakonia.

Un onore dunque, quello di poter incontrare e talvolta conoscere molti di voi, a partire dai membri del comitato regionale che in questi anni si sono alternati nel ruolo di quadri. A tutti loro la mia riconoscenza per avermi fatto sentire uno di loro, che non è sempre scontato, aiutandomi a comprendere e a vivere con maggiore consapevolezza il mio ruolo.

Desidero ricordare tutti gli incaricati alle branche e ai settori, per la dedizione e il tempo che dedicano nel loro servizio. Dedizione spesso non compresa e valutata per quello che dovrebbe essere. Continuate a lavorare in area metodo favorendo sempre l’unità, per il bene e il meglio per questa nostra società.

Grazie agli Assistenti Ecclesiastici che mi hanno sopportato e sostenuto in questi quattro anni, con i quali si è tentato di costruire una piccola rete che dobbiamo continuare a intessere compiendo lo sforzo di mantenerci uniti e informati, partecipi di una parte giovane e dunque bella della Chiesa che il Signore ci chiama a sostenere.

La mia gratitudine va anche alle due segreterie: quella nazionale per la cordialità e la gentilezza; e quella regionale, nelle persone di Donatella e Maurizio (e Donato) per la disponibilità h24 e la loro amicizia, non è facile stare dietro ai capi, figuriamoci se poi uno di questi è anche prete.

Un grazie sincero alla cooperativa Caravella, essere pronti a sostenere la nostra regione non è sempre facile, auguro che tutti noi impariamo a sentire sempre più nostra questa realtà, che spicca all’interno della rete di cooperative nazionali per stabilità ed efficienza.

Un ringraziamento ai nostri consiglieri generali, compagni di merende nel parlamento della nostra associazione; siete un bel gruppo e dovete continuare ad essere sempre di più gruppo, facendovi portatori delle idee e necessità di rinnovamento delle nostre zone, capaci di condividere il nostro pensiero associativo con altri consiglieri delle diverse zone che compongono la nostra bella nazione. Dopotutto credo che il nemico peggiore della democrazia è il silenzio talvolta omertoso, mentre il dialogo, la conoscenza dell’altro e del suo pensiero, aiuta ad uscire dall’isolamento e ci rafforza nell’unità per cui la necessità dell’altro diviene anche la nostra.

Ringrazio la rete formatori, il futuro di questa associazione: avete un compito meraviglioso, quello di conoscere i punti di forza e le debolezze delle nostre comunità capi. Con il vostro sforzo di ascoltare e meditare sulle possibili derive e sui possibili orizzonti di coloro che compongono e portano avanti questo progetto di realizzazione di una cittadinanza viva, attiva e santa, sarete davvero testimoni e sostenitori di un continuo miglioramento e di una permanente primavera.

Ringrazio tutti quelli che compiono un lavoro silenzioso, che non amano salire sul podio dell’arrivismo, servendo e intervenendo con spirito di umiltà e amore, rigettando la tentazione dell’idolatria di se stessi.

Siete voi con il vostro lavoro educativo a dare olio agli ingranaggi spesso farraginosi di questa nostra vecchia ma bella locomotiva le cui rotaie su cui viaggia, sono il nostro patto associativo e il desiderio di migliorare il mondo.

Ringrazio in modo particolare i membri del consiglio regionale che in questi anni ho avuto la gioia di conoscere e con i quali ho vissuto una bella esperienza di associazione; non mi sono mai sentito l’assistente del comitato e credo anche che nessun membro del comitato si sia sentito al disopra del consiglio o, peggio ancora, al di fuori. Abbiamo lavorato per comprendere e sostenere i capi nel loro meraviglioso compito educativo, continuate a lavorare nel rispetto reciproco, in onestà come fin qui fatto.

In modo particolare porterò nel cuore la realizzazione di eventi di formazione per capi, luoghi di socializzazione, di pensiero e di fraternità.

Grazie per aver creduto nella possibilità di ospitare ben due cantieri di catechesi; per aver partecipato alle botteghe di catechesi; per la realizzazione del campo regionale per assistenti ecclesiastici; per il primo pellegrinaggio per capi in Terra Santa; per la realizzazione del primo corso di esercizi spirituali nell’anno dedicato alla riscoperta del discernimento; per i bei momenti vissuti insieme, dalle nostre assemblee al convegno sull’affettività e all’RTT ultimo. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete dimostrato anche solo nelle semplici chiacchierate vissute insieme nei momenti formativi ai quali avete ritenuto di volermi invitare.

Ringrazio i membri del consiglio nazionale; spero che quest’organo democratico della nostra associazione diventi sempre più un luogo di confronto e incontro, di sogni e speranze, un luogo profetico rifiutando l’idea di renderlo un luogo di mere comunicazioni.

Ringrazio i nostri Vescovi per avermi dato la possibilità di vivere questo mandato e per le volte che sono stato accolto benevolmente dalle loro persone; accogliendo me, accoglievano voi, ed è stato bello, vi assicuro, sapere che molti di essi ci conoscono e stimano la nostra associazione e il nostro mondo fatto di Esperienze, di Fratellanza, di vita all’aperto e comunione.

Certo il nostro impegno è quello di continuare a lavorare tutti su noi stessi innanzitutto perché il relativismo e le false ideologie personalistiche non ingannino anche noi.

Non posso non condividere con voi la mia gratitudine alla mia comunità parrocchiale, in modo particolare ai vicari parrocchiali che mi hanno sostenuto in questo servizio, tollerando le molteplici assenze dalla vita parrocchiale.

Infine vorrei chiedere scusa a quanti si aspettavano qualcosa di più sentendosi trascurati, termino il mio servizio come AE regionale con la consapevolezza che non sempre ho fatto del mio meglio, che non sempre sono stato preparato davanti alle richieste di Dio e talvolta alle vostre, che non sempre sono stato pronto a servire chi aveva bisogno, non di me che sono poca cosa, ma di un fratello, di un amico, di un padre.

Vi abbraccio tutti e imploro la benedizione di Dio su voi e sul nuovo assistente che, in questi giorni si porrà a servizio nostro, non facendo mancare a lui e a voi il mio supporto quando mi riterrete capace di potervi essere utile nel crescere insieme.

Vostro,

don Martino