Rutigliano 2: Quarant’anni di strada, servizio e felicità

Lo scautismo a Rutigliano è come un albero dalle radici profonde, che ha saputo crescere e ramificarsi nel tessuto sociale della città. Come ogni albero, ha vissuto stagioni diverse: momenti di rigogliosa fioritura, con rami carichi di frutti e foglie verdeggianti, e periodi più quieti, simili all’inverno, dove la crescita continua silenziosamente sotto la superficie.

A Rutigliano, per le strade del paese, la vista di giovani in uniforme con pantaloncini corti e maniche arrotolate anche nelle giornate più fredde non ha mai meravigliato nessuno perché lo scautismo è parte integrante del panorama cittadino da diverso tempo e questa forte integrazione è stata ed è tuttora, una ricchezza e una forza per l’intera comunità.

Tutto ebbe inizio nel 1956, quando Don Vito Suglia, mosso da un ardente entusiasmo e dalla volontà di creare un punto di riferimento per i giovani, fondò il primo gruppo scout di Rutigliano.

Ma la vera storia del Rutigliano 2 iniziò in una notte speciale, quella del Natale 1984, quando la neve, come benedizione divina, iniziò a cadere sul sagrato della chiesetta della “Madonna delle Grazie” al termine della S. Messa, proprio durante lo scambio degli auguri. In quella sera magica, durante la celebrazione di Don Pierino Antonelli, alla presenza del Clan Azetium, dei genitori e dei fedeli, venne presentata la Comunità Capi del nuovo gruppo.

Il fazzolettone del gruppo racconta una storia di continuità e innovazione: le due strisce bianche parallele su sfondo granata omaggiano, come da prassi, il gruppo d’origine – il Rutigliano 1 – e contemporaneamente rappresentano il numero del gruppo. Il colore granata, scelto come base, è un tributo alla città stessa, creando un legame indissolubile tra il gruppo e il territorio.

La storia del Rutigliano 2 è anche una storia di cambiamenti: come un albero che sa mettere radici in terreni diversi, il gruppo ha attraversato diverse sedi. Prima ha occupato due stanze in via San Francesco D’Assisi, poi i locali di Via Toselli, successivamente gli spazi sotto la Chiesa del Carmine, in seguito il maestoso Palazzo Settanni dal 1993, poi temporaneamente nel centro storico in via San Giuseppe, fino a stabilirsi nell’attuale sede di Palazzo Guarnieri. Ogni trasloco, seppur faticoso, ha portato con sé non solo la malinconia di lasciare luoghi carichi di ricordi, ma soprattutto la speranza e l’entusiasmo di un nuovo inizio, come germogli che si fanno strada verso la luce.

Parallelamente, anche il cammino spirituale del gruppo ha seguito percorsi diversi, trovando accoglienza in varie comunità parrocchiali. Dal Santuario dei Cappuccini, il gruppo è passato alla Chiesa del Carmine, con Don Nicola Delnero come assistente ecclesiastico. Successivamente ad accogliere il gruppo è stata la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, guidato dall’assistente Don Pierino Antonelli. Ormai da diversi anni, è la Chiesa Madre a rappresentare il punto di riferimento spirituale per la comunità scout, sotto la guida di Don Emilio Caputo.

Nel corso degli anni, il gruppo ha conosciuto una crescita che, come quella di un albero, ha seguito ritmi naturali e stagionali. Ci sono stati periodi di espansione straordinaria, come quando il gruppo gestiva contemporaneamente due branchi: “Fiore Rosso” e “Seeonee”. In altri periodi, le energie si sono concentrate nel rafforzare le radici attraverso la formazione dei capi e il consolidamento delle attività esistenti. La Comunità Capi ha sempre posto l’accento sulla formazione, partecipando attivamente e da protagonisti alla vita associativa a livello zonale e regionale. Il gruppo ha anche contribuito alla diffusione dello scautismo nei territori limitrofi, supportando la nascita dei gruppi di Conversano 1, Noicattaro 1 e Sammichele 1.

La storia del Rutigliano 2 è costellata anche dalla partecipazione a eventi nazionali memorabili: dalla Route nazionale ’86 agli Alisei ’89, dal Campo nazionale E/G 2003 alla Route nazionale 2014, fino alla recente Route Nazionale 2024 “Generazioni di Felicità”. Il gruppo ha anche vissuto esperienze internazionali attraverso la partecipazione di alcuni suoi membri ai Jamboree mondiali. Nei momenti di emergenza, come durante il terremoto dell’Aquila nel 2009 o durante la pandemia di Covid-19, il gruppo ha sempre risposto “Eccomi”, mettendo in pratica il valore del servizio.

L’impatto del gruppo sulla comunità rutiglianese si è manifestato in varie forme, tra cui l’organizzazione di molti presepi viventi, prima presso la chiesetta dell’Annunziata, la masseria del Purgatorio, l’Oasi Materdomini, l’ex monastero di Madonna del Palazzo e poi nel centro storico. Era un’occasione privilegiata e speciale per offrire alla cittadinanza una serata di raccoglimento, preghiera, riflessione e mettere in pratica le competenze acquisite.

Ma è soprattutto nell’attenzione alle fragilità e alle situazioni di difficoltà da sempre facenti parte dei vari Progetti Educativi, che il gruppo ha dimostrato il suo vero valore, collaborando con istituzioni e servizi sociali per offrire nuove opportunità a giovani in situazioni difficili e provando a “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”, venendo anche riconosciuti dalle autorità, come dimostra il riconoscimento della Targa da parte del Presidente della Repubblica.

Nel 2024, mentre l’AGESCI celebra i suoi 50 anni, il Rutigliano 2 festeggia quattro decenni di storia. Come un albero che ha attraversato quaranta cicli di stagioni, il gruppo ha dimostrato che la vera forza non sta solo nei momenti di massima fioritura, ma nella capacità di resistere alle intemperie e di rinnovarsi costantemente. Ogni foglia dell’albero rappresenta tutti coloro che hanno fatto parte della storia del gruppo, ogni ramo una branca che ha saputo crescere e rinnovarsi e la chioma rivolta verso il cielo, ci spinge a “buttare il cuore oltre l’ostacolo”. Tutto ciò è stato possibile grazie alla fiducia che le famiglie continuano a riporre nel metodo educativo scout e nell’impegno costante dei capi che si sono succeduti nel tempo per prendersi cura dei ragazzi che sono loro affidati.

Mentre guardiamo ai prossimi quarant’anni, sappiamo che questo albero continuerà a crescere, a dare frutti e a essere testimone silenzioso ma presente di quanto lo scautismo possa trasformare vite e comunità intere e rappresentare, per ogni membro che ne fa parte, una famiglia di cui sentirsi parte integrante.

 

Buona strada

Gruppo scout Rutigliano 2