Con lo zaino in spalla e mille domande, sono partita per il CFT senza sapere esattamente cosa mi aspettasse. Riflessioni e sfide erano la nostra strada poi il tempo si è ingrigito e ha portato con sé un po’ di freddo e forse, per quel freddo, io non ero ancora pronta ma ho capito che è proprio lì che cresce la consapevolezza. Poi ci sono stati momenti di risate, di canti intorno al cibo, di occhi che ti sorridono. È bello vedere l’orizzonte da lontano, ma “adesso è arrivato il momento di mettersi in gioco”, sono state le parole della capocampo sulla torre maestra. Una chiamata a vivere concretamente il servizio, a mettersi in cammino con coraggio, senza paura di affrontare le difficoltà. A scendere quella torre, eravamo in fila insieme a passare quella porta stretta, un segno potente che mi ha ricordato che ogni passo che facciamo, è un passo che non compiamo mai da soli. Alla fine del cammino, ho aperto il mio zaino e ho scoperto che non era più lo stesso. Ho trovato una bussola nuova, fatta di valori, di persone, di scelte consapevoli. Il tanto amore ricevuto va condiviso pensando diquali bisogni voglio farmi carico. Questa esperienza in una parola, è “disegna”. Perché ogni passo che facciamo, è un tratto di un disegno che Dio ci invita a completare insieme. Il nostro compito è quello di portare i ragazzi a sognare. Mostrargli che il cammino è possibile e attraverso le difficoltà si può arrivare a qualcosa di più grande che porta lontano. GRAZIE
Buona strada
Margherita Svezia
Conversano 1