Il Clan/Fuoco “Martin Luther King” del Giovinazzo 1 racconta l’esperienza vissuta in Route
“C’è una lunga, lunga traccia
verso la terra del sogno…”
Così cantavano le Aquile Randagie, un gruppo scout milanese guidato da don Andrea Ghetti (detto Baden) e Giulio Cesare Uccellini (detto Kelly), che nel periodo della dittatura fascista, sfidando le leggi emanate da Mussolini che imponevano la chiusura di tutti i gruppi scout, decise di attuare una resistenza passiva, non imbracciando fucili ma aiutando le persone perseguitate dal regime, tenendo fede ai principi scout “noi non spariamo, non uccidiamo, noi serviamo”.
Seguendo la loro “traccia”, noi ragazzi del Clan/Fuoco “Martin Luther King” del gruppo scout Giovinazzo 1 abbiamo organizzato una route nei pressi del lago di Como, percorrendo le strade e i sentieri che quegli scout clandestini avevano solcato ottant’anni fa.
Arrivati a Lecco il 7 agosto, abbiamo intrapreso il Sentiero del Viandante, sullo sfondo di meravigliosi paesaggi e borghi che costeggiano le rive del lago, passando dalle cascate del Cenghen, diretti fino all’ultima tappa del sentiero, Colico, che ospita la storica base scout “Kelly”. Affascinati dalla storia di quel luogo, abbiamo affrontato la tortuosa scalinata che caratterizza la Val Codera per raggiungere la Centralina, rifugio segreto delle Aquile Randagie e luogo significativo che ancora oggi racconta di una originale avventura cristiana in un tempo di oscurità.
Nonostante la fatica, la strada è stata occasione per conoscere meglio noi stessi e gli altri, ma non solo. Durante il cammino, infatti, siamo stati accompagnati dal Vangelo di Marco che ci ha permesso di avvicinarci di più a Dio e di riflettere su quanto la Sua Parola incida nella nostra quotidianità.
Il tema della resistenza, filo conduttore della route, è stato affrontato non solo dal punto di vista storico, ma anche attualizzato durante le nostre attività. Ci siamo chiesti quali siano le forme di resistenza negli ambiti della società odierna (scuola, università, attivismo di ultima generazione, ecc.) e qual è la cosa per cui ognuno di noi combatte ogni giorno, la nostra “resistenza” personale.
Importante l’incontro con Marco, detto Barba, e Silvia che ci hanno ospitati negli ultimi giorni di route nella loro casa a Versasio, ai piedi dei Piani d’Erna, a pochi chilometri da Lecco.
Barba e la sua numerosa famiglia hanno scelto con coraggio di vivere lontano dalla frenesia delle grandi città privilegiando la vita comunitaria ed a stretto contatto con la natura, testimoniando il vero senso dell’accoglienza ed essenzialità, autentiche forme di resistenza al giorno d’oggi.
Interessante e provocatorio, infine, l’ascolto delle parole di don Giovanni Barbareschi, guida spirituale delle Aquile Randagie e testimone per tutta la sua vita della lotta contro il regime; ci ha insegnato il valore della libertà e dei sacrifici necessari per conquistarla. Tornati a casa faremo tesoro di ciò che scriveva sul giornale clandestino “Il Ribelle”: «Non vi sono liberatori, ma solo uomini che si liberano, uomini che diventano liberi».
Clan/Fuoco Martin Luther King, Giovinazzo 1