­

Un portale di fiducia: l’esperienza del C.F.T. vissuta da Simona Catino del gruppo scout Fasano 1

Mi presento: da 37 anni mi chiamo Simona, da un anno mi chiamano Chil, per i più intimi SimonChil (tipo aspirina effervescente). Sono moglie di Uno, madre di Due, avvoltoio di 29. Nel tempo libero prendo treni per fare la biotecnologa al servizio di un ente di protezione ambientale e guadagnare soldi per viaggiare…. viaggiare nel mondo, in famiglia, nei desideri di progetti che crescono. Quasi dimenticavo la mia etichetta preferita: sono extraterrestre! Ops extraassociativa!

Bussano alla porta! In realtà è il campanello della mailbox che mi avvisa della convocazione al CFT. Io apro questa porta con entusiasmo e colgo la bellissima metafora della porta della nostra sede per iniziare a fare una profonda immersione nel mio essere capo – tirocinante – da circa un annetto. Metto nero su bianco la mia visione del Patto associativo, dubbi, paure, considerazioni sugli albori della mia azione politica, visualizzazioni sulla mia Fede e sui miei cardini che ancorano questa porta in ferro della nostra sede di Fasano.

Preparo lo zaino con una leggera zavorra di pessimismo/scetticismo legato al mio sentirmi extraterrestre e alla visione di un campus accademico di nozioni teoriche sul famigerato metodo scout, ma non mancano sacche di eccitazione e tanto entusiasmo insieme ad improbabili tute e scaldamuscoli anni ‘80.

E come negli anni 80 viviamo un film su videocassetta, in cui i capicampo spesso premono il tastino “Velocità X2” e poi, non so come, tu stesso metti in pausa per vivere un viaggio nel viaggio,questa volta più introspettivo. Sicuramente l’organizzazione del campo è stata da premio Oscar per aver caricato di significato le tantissime esperienze, (colonna sonora la triade esperienza, simbolo, concetto). Sono un po’ in difficoltà nel scegliere la puntata di questa serie che più mi ha colpito.

La scalinata per raggiungere la vetta della torre di avvistamento di Conversano. Che fatica…..ma che panorama mozzafiato! Arrivati puntuali per godere dei colori tanto intensi quanto sfumati di un magnifico tramonto che abbraccia tutta la nostra Zona Bari Sud!

L’attesa e l’eccitazione al citofono dell’appartamento della Cooperativa Don Bosco, riproposta nell’imbarazzo di due comunità che si specchiano una di fronte all’altra così apparentemente diverse ma sicuramente con lo stesso colore nel cuore.

La veglia nella stanchezza di un venerdì notte, di una settimana impegnativa a lavoro, di una notte senza la storia della buonanotte. Nella Chiesa è tutto buio, flebili luci illuminano solo l’indispensabile. Ecco, nel silenzio iniziale è stato facile sentire bussare ancora alla porta e andare ad aprire canticchiando tutti i Grazie che sento profondamente, senza fronzoli, sinceramente.

“Scelgo te!” sussurro timidamente per uno scambio a coppia di disegni sui nostri alberi. il suo: un albero semplice che profuma di infanzia, dal tronco robusto e dai colori marcati. Il mio: un ulivo secolare, la tana in quel tronco massiccio, le cicatrici a vista e i romantici intrecci della corteccia, i frutti piccoli e difficili da riconoscerne la maturità, le radici ostinate a superare ogni aridità del terreno e anche la consapevolezza del ciclo stagionale che inevitabilmente lo spoglia completamente per poi rinascere con i primi giorni di primavera…..

I giochi, i canti, le risate in pattuglia, riempire il tempo nell’attesa dei panzerotti, lo scompisciarsi della “famiglia felice, l’identikit del mio essere capo, un dolcissimo risveglio che riequilibra il nostro corpo. E, ancora, la nostra amica porta, che viene montata, aperta, varcata, smontata e portata ovunque con noi. Sarà difficile dimenticare tutto questo!

Infine, un foglio con tante porte: dalla spinosa a quella con le luci a neon, dalla sbarrata a quella aperta, dalla chiusa ma con il Benvenuto stampato sul tappetino a quella semplicemente aperta. Visualizzare, riflettere, capire di più la mia porta: quella persona che pensavo di conoscere da tutta la vita e darle finalmente fiducia e stima è sicuramente il finale della puntata che più mi ha entusiasmato.

Non vedo l’ora di vivere la prossima puntata di questa avventura appena iniziata!

Buona strada

Simona Catino

Fasano 1

Home page