Un viaggio di scoperta e crescita: il C.F.M. L/C. vissuto da Chiara Orlando del gruppo scout Turi 1

Buona caccia, Buon volo a tutti!

Mi chiamo Chiara Orlando, ho 21 anni e sono una studentessa universitaria all’ultimo anno di DAMS. Oltre agli studi, lavoro come babysitter per due splendide bambine. Faccio parte del gruppo scout Turi 1 e attualmente ricopro il ruolo di Bagheera. Questo è il mio secondo anno in Comunità Capi, un percorso che mi sta dando moltissimo, sia come persona che come educatrice.

Quando ho deciso di partecipare al CFM L/C a Novoli, ero piena di dubbi e ansie. Mi domandavo se sarei stata all’altezza, se avrei saputo affrontare le sfide e se sarei riuscita a credere nelle mie potenzialità. Ma la voglia di “seminare per il futuro” ha prevalso su tutto, spingendomi a vivere quest’esperienza senza riserve. Le mie aspettative erano alte: desideravo divertirmi, creare legami autentici e gettare solide basi per il mio servizio. Tornando a casa, posso dire che ogni aspettativa è stata non solo soddisfatta, ma ampiamente superata. Merito anche dei meravigliosi capi che ci hanno guidato con pazienza ed empatia in questo importante momento formativo.

Tra i tanti momenti significativi vissuti al campo, ce n’è uno che porto particolarmente nel cuore: la caccia spirituale e l’adorazione eucaristica. È stato un momento di condivisione profondissima, in cui ci siamo affidati l’uno all’altro con sguardi silenziosi, parole autentiche e abbracci. Un’esperienza così intensa da lasciarmi senza parole, ma con il cuore colmo di emozioni mai provate prima. È lì che ho capito quanto la fede e la spiritualità possano essere una forza potente, capace di unire e farci sentire parte di qualcosa di più grande.

Dopo questa esperienza, il mio zaino è più ricco che mai. Porto con me le conoscenze acquisite e gli strumenti pratici per essere un’educatrice migliore, ma anche una consapevolezza più profonda di me stessa. Ho capito che, per essere un buon Capo non basta solo conoscere il metodo alla perfezione: c’è molto di più. Bisogna saper guardare i bambini con occhi nuovi, accogliendo le loro unicità e valorizzandole. Mi piacerebbe, inoltre, trasmettere ai bambini e alle bambine l’importanza della scoperta: non solo del mondo intorno a loro, ma anche del proprio cuore e delle loro emozioni.

Dopo il CFM, il concetto di servizio per me ha assunto un significato ancora più profondo. Servizio non è solo “fare per gli altri”; è un atto d’amore gratuito, che nasce dal desiderio di dare senza aspettarsi nulla in cambio. È una sensazione di gratitudine che parte da dentro, un senso di pienezza che riempie il cuore ogni volta che vedo un lupetto o lupetta sorridere, sentirsi accolto/a o superare una difficoltà. Essere al servizio degli altri significa anche accettare le proprie fragilità e metterle a disposizione del gruppo. Ho imparato che non è necessario essere perfetti per fare la differenza: ciò che conta è mettersi in gioco con umiltà e autenticità, cercando di fare del proprio meglio.

Se dovessi scegliere una sola parola per descrivere quest’esperienza, sarebbe scoperta. Il CFM è stato un viaggio a tutto tondo: ho scoperto nuove tecniche, nuovi approcci e nuove prospettive sul servizio educativo, ma soprattutto ho scoperto aspetti di me stessa che non conoscevo. Mi sono sentita parte di una comunità autentica, fatta di persone che condividono le stesse passioni e che si supportano a vicenda nel cammino verso un obiettivo comune.

Tornando a casa, mi sono resa conto che il CFM non è stato solo un punto di arrivo, ma soprattutto un nuovo inizio. Un inizio carico di entusiasmo, motivazione e voglia di continuare a crescere come educatrice e come persona. In chiusura, voglio ringraziare chi ha reso possibile tutto questo: i formatori, i miei compagni di avventura e la mia Coca che mi ha dato fiducia, affidandomi questo servizio.

Chiara Orlando, Bagheera del Turi 1.