Sono Antonella, ho 22 anni e nella vita sono una studentessa universitaria in Scienze dell’Educazione, sono 5 mesi che sono rientrata in associazione e da quest’anno faccio parte della Comunità Capi del Rutigliano 2 che per bene 12 anni mi ha accompagnato in un percorso di crescita, portandomi ad essere la donna della partenza.
Per quest’anno sono aiuto capo reparto nella branca guide. Inizialmente ero molto spaventata del ruolo che mi era stato affidato: “aiuto capo reparto?”, le prime domande che mi sono venute in mente sono state: “Ma come si fa? C’è un modo per essere all’altezza?” Sicuramente una risposta ben definita a queste domande non c’è o forse non ci sarà mai, ma progettandomi ho capito che avevo l’esigenza di iniziare a formarmi come un capo-educatore, per questo ho accolto la proposta dei miei Capi Gruppo di partecipare al CFT (campo formazione tirocinanti).
Il Campo si è svolto dal 01 Marzo al 03 Marzo 2024, tre giorni di piena formazione tra il mare di Monopoli. I giorni precedenti mi frullava in continuazione una domanda “Cosa posso aspettarmi da questo campo?” e mentre preparavo il mio zaino insieme a tutto il materiale necessario per vivere questa esperienza, ci mettevo dentro, tanta paura, tanta ansia, ma anche tanta voglia di scoprire cose nuove.
Il giorno tanto atteso ormai era arrivato ed io e il mio zaino carico di emozioni e aspettative siamo partiti per questa nuova esperienza. In questo campo ho cercato di tirar fuori tutto quello che c’era di bello in me, ho conosciuto altri capi come me, alle prime armi e tanti capi formatori pronti a cogliere le nostre esigenze. In questo campo tutto è stato una scoperta dal primo momento in cui ci siamo conosciuti e abbiamo subito creato legami come una rete.
La rete è stato il filo conduttore di questo campo, in questa rete inizialmente ci sentivamo intrappolati, qualcuno si sentiva un po’ fuori e un po’ dentro, qualcuno completamente dentro, io mi sentivo non troppo dentro ma nemmeno troppo fuori. Questa rete è sempre stata con noi, qualche volte forse mi sono pure impigliata tra la rete ma ad oggi posso dire che mi sento quasi al centro di questa rete insieme ad alcuni dei ragazzi che stavano vivendo con me per la prima volta la mia stessa esperienza.
Se dovessi descrivere questo campo in una sola parola sicuramente lo definirei EMOZIONANTE, abbiamo vissuto diverse esperienze, ma quella che più mi è rimasta impressa è l’incontro con Vito in arte MelaVi un cantautore. La sua storia mi ha trasmesso inizialmente tanta sofferenza, ma alla fine tanta felicità, quella voglia di avercela fatta, di aver avuto un grande cambiamento, di esser riuscito a superare dei limiti che sembravano impossibili da superare e il coraggio di essere un vero testimone di Dio, facendolo attraverso il racconto della sua storia. Questo vorrei essere io per i ragazzi che mi sono stati affidati e che mi verranno affidati una vera e autentica testimone.
Cosa mi porto da questo campo? Come vi avevo detto, partivo con uno zaino pieno di paure, ma anche con tanta voglia di scoprire, ad oggi nel mio zaino mi porto un mix di emozioni, la voglia di continuare a progettarmi, la voglia di testimoniare, la voglia di donarmi che racchiusa in una sola parola significa SERVIZIO. Gesù disse a Simone chiamato Pietro e Andrea suo fratello, “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”, ecco noi attraverso il SERVIZIO dobbiamo fare proprio questo ESSERE PESCATORI DI UOMINI, attraverso la scelta scout, la scelta politica e la scelta cristiana a cui abbiamo aderito come capi-educatori dei nostri ragazzi.
Buona strada!
Antonella Palumbo
Gruppo scout Rutigliano 2