La rivoluzione dei piedi che raccontano storie

ROSS “Sovversivi, eretici e ribelli”

Nel cuore della Murgia Barese, dove la precarietà di una terra amara e aspra si trasforma in prati fluidi dai fiori vivaci ed erbe d’argento, c’è una ribellione silenziosa che parla con i piedi. Sono i piedi di chi ha fatto scelte audaci, spesso difficili, ma mosse da un unico intento: prendersi cura dei luoghi e delle persone che li abitano.
Le parole di: Piero Castoro che da anni si spende per preservare il territorio della Murgia dal rischio che diventi un enorme poligono militare; di Maria Antonietta la pastora della Murgia che ha scelto di vivere in una masseria perché così è felice, delle due vite dell’ingegnere Vito Fontana che da fabbricante di mine antiuomo ora bonifica i campi di guerra; di Rosa e Francesco che hanno abbracciato la visione di don Tonino Bello e la testimoniano tutti i giorni; di don Gianni che crede che solo nella collaborazione reciproca si riveli la comprensione profonda di noi stessi; di Franco Magrone capo scout e costruttore di pace, sono un invito a sfidare le convenzioni, ad invertire gli elenchi, a ribaltare i valori, sono il richiamo alla beatitudine degli ultimi, dei costruttori di pace, degli assetati di giustizia. Sono le tracce di una rivoluzione che parte dal basso, dai piedi che si muovono con passione verso un’idea di mondo che ha come chiodo fisso l’attenzione all’altro.
Letizia, Andrea, Damiano sono solo alcuni dei rover e delle scolte che hanno attraversato le terre dipinte della Murgia, da Altamura a Molfetta, seguendo le orme di don Tonino Bello e della sua audace convinzione che “la bellezza salverà il mondo”.
È stato un viaggio verso una felicità autentica e duratura, dove il servizio e la cura sono state le monete di scambio più preziose, legami solidi e profondi con gli altri e il creato. Una route che ci ha trasformati, che ci ha invitati ad essere i protagonisti di un intimo cambiamento partito dai piedi ed arrivato fin su la testa con sosta obbligata nel profondo del cuore.
La ROSS di quest’anno è stata tutto questo, ma la Ross è qualcosa di più. È un’esperienza di vita che ci spinge a camminare con i piedi per terra, ma con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte, è un viaggio che attraversa la storia delle persone, consapevoli che nella storia sono le storie che fanno la differenza.
In un mondo assetato di significato, la strada fatta insieme ha offerto speranza e rivoluzione, un tempo dove ogni passo conta e dove ogni piede che si muove, di capi e ragazzi insieme, porta con sé la promessa di un futuro migliore.
Tornati a casa, non resta che “preparare con cura il cammino”, sapendo che il primo passo è scegliere, e scegliere è eresia.

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